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Tasse sull’acquisto della casa: la guida completa su spese e agevolazioni

Quali agevolazioni ci sono sull'acquisto della prima casa? E come si fa a pagare meno tasse anche sulla seconda? Che cos'è il prezzo-valore e quante tasse devo pagare per venderla? Tutto sulle tasse che devi pagare quando compri o vendi una casa e su come risparmiare sfruttando le agevolazioni che ti spettano. 

Con il contributo esperto di:
articolo di:
18 dicembre 2024
tasse per acquisto e vendita della casa

Quando si compra casa le spese sono tantissime, ma facendo un po’ di attenzione è possibile ottenere notevoli riduzioni d'imposta, innanzitutto sfruttando il cosiddetto "beneficio prima casa". Facciamo chiarezza su quali sono le imposte da pagare nel caso in cui si decida di comprare o vendere casa e quali agevolazioni si possono ottenere. Costi e spese per l’acquisto della prima casa

Quando si compra la prima casa occorre rispettare una serie di prescrizioni di legge che permettono di risparmiare notevolmente sul pagamento delle imposte, non solo quelle relative all’immobile ma anche quelle che si pagano sul capitale richiesto come mutuo per l’acquisto.

Dal 2025 più tempo per riacquistare una prima casa

A partire dal 2025, al posto di un anno si possono aspettare due anni per utilizzare il credito d’imposta per il riacquisto dell’abitazione principale di cui parliamo in uno di questi prossimi paragrafi. Infatti, per incentivare il mercato immobiliare, il Governo con la manovra di bilancio 2025 ha stabilito che: se si compra una prima casa usando le relative agevolazioni, è possibile utilizzarle anche su un’altra casa che viene destinata ad abitazione principale, a condizione che la precedente venga venduta nei due anni successivi a quella del secondo rogito d’acquisto.

In questo modo, anche se non si è venduta la prima casa non ci sono vincoli troppo stringenti per l’acquisto della seconda. Attenzione però. Se non si rispettano tutte le prescrizioni di legge, le multe sono molto salate, quindi non pensiamo, con questa agevolazione di poter usare le tasse ridotte sulla prima casa e di sfruttare gli stessi sconti per la casa al mare.

Inoltre, così facendo è possibile recuperare le imposte pagate sul primo acquisto, sottoforma di credito d’imposta.

Le tasse sull’acquisto della prima casa

Le tasse sull’acquisto della prima casa sono le stesse che gravano su qualsiasi acquisto di immobili, cioè imposta di registro o Iva a seconda che si compri casa da privato o da impresa. Tuttavia, come vedremo l’ammontare di queste imposte viene notevolmente ridotto qualora si rispettino tutte le condizioni richieste dalla normativa.

Per poter usufruire dei benefici prima casa devono ricorrere contemporaneamente tutte le seguenti condizioni:

  • l'abitazione non deve essere di lusso, cioè non deve essere accatastata come A1 (abitazioni di tipo signorile), A8 (abitazione in ville) o A9 (castelli e palazzi di eminenti pregi artistici e storici);
  • l'immobile deve essere ubicato nel Comune in cui l'acquirente ha o stabilisce, entro 18 mesi dall'acquisto, la propria residenza. La dichiarazione di voler stabilire la residenza nel Comune dove è situato l'immobile acquistato deve essere dichiarata, a pena di decadenza, dall'acquirente nell'atto dell'acquisto. Oppure nel Comune in cui l'acquirente svolge la propria attività (comprese quelle svolte senza remunerazione, le attività di studio, di volontariato o sportive). Nel caso in cui ti sia trasferito all'estero per ragioni di lavoro, l'immobile deve trovarsi nel Comune in cui ha sede o esercita l'attività il tuo datore di lavoro; se invece sei iscritto all'AIRE come emigrato all'estero puoi comprare la prima casa in tutto il territorio italiano senza vincoli. Allo stesso modo, al personale delle Forze armate e delle Forze di polizia non è richiesta la condizione della residenza nel Comune di ubicazione dell'immobile.
  • Non devi essere titolare, esclusivo o in comunione col coniuge, di diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione, su altra casa nel territorio del Comune dove si trova l'immobile oggetto dell'acquisto agevolato;
  • Non devi essere titolare, neppure per quote o in comunione legale, su tutto il territorio nazionale, di diritti di proprietà, uso, usufruttoabitazione o nuda proprietà, su altro immobile acquistato, anche dal coniuge, usufruendo delle agevolazioni per l'acquisto della prima casa. Dal 2016 il requisito risulta soddisfatto anche se vendi questo immobile entro un anno dal rogito d'acquisto della nuova casa su cui vuoi usare i benefici. In pratica, con la formulazione di questo ultimo requisito, una famiglia che ha già una prima casa e che decide di venderla per esigenze, ad esempio, di spazio o in caso di trasferimento, può comprare pagando meno tasse, senza l'angoscia di dover prima vendere. Questo, ovviamente, non aiuta in caso di disponibilità economica all'acquisto, dipendente dalla vendita. Ricorda che in ogni caso non devi possedere un altro immobile abitativo nel Comune in cui vuoi acquistare la prima casa, nemmeno se ti assumi l’impegno di venderlo entro un anno.
  • Per ottenere le agevolazioni prima casa questi requisiti devono essere dichiarati nell'atto di acquisto. In particolare, per l'ultimo punto si deve dichiarare espressamente l'impegno a vendere l'immobile entro un anno dall'acquisto. Questo vale anche in caso di acquisto del secondo immobile a titolo gratuito tramite successione o donazione.

Quando si perdono le agevolazioni "prima casa"?

Le agevolazioni ottenute quando si acquista un'abitazione usufruendo dei benefici prima casa possono essere perse, con la conseguenza che si dovranno versare le imposte "risparmiate", gli interessi e una sanzione del 30% dell'imposta stessa. Si possono perdere i benefici se:

  • si dichiara falsamente di possedere i requisiti;
  • non si trasferisce la residenza nel Comune entro 18 mesi dall'acquisto. Ricorda che se non sono ancora trascorsi i 18 mesi per il trasferimento della residenza, e sai che non puoi rispettare l'impegno assunto nel rogito, puoi revocare la dichiarazione presentando un'istanza all'ufficio presso il quale l'atto è stato registrato, chiedendo il ricalcolo dell'imposta. In questo modo eviterai di pagare la sanzione del 30% e pagherai invece solo gli interessi e la maggior imposta. Se invece sono scaduti i 18 mesi (senza che siano arrivati atti di accertamento in merito) puoi fare comunque istanza all'Agenzia delle Entrate: così pagherai con "ravvedimento operoso", cioè oltre a interessi e maggior imposta la sanzione ti verrà ridotta a seconda dei termini entro cui stai correggendo la tua situazione;
  •  si vende o si dona l'abitazione entro cinque anni dalla data di acquisto, a meno che, entro un anno, non riacquisti un altro immobile (anche a titolo gratuito), da adibire ad abitazione principale. A ridosso del termine di scadenza dell'anno se ti accorgi di non poter effettuare il nuovo acquisto, puoi sanare la situazione nel modo appena visto per il trasferimento della residenza. Ricorda che per abitazione principale si intende l’immobile in cui tu o la tua famiglia hanno la residenza, quindi, non occorre rispettare tutte le condizioni necessarie affinché l’immobile sia anche prima casa. 

L’Iva sull’acquisto della prima casa

Le agevolazioni per l’acquisto della prima casa permettono un risparmio consistente anche in termini di Iva che si applica sempre al posto dell’imposta di registro qualora:

  • si compri casa da imprese costruttrici o di ripristino dei fabbricati che hanno terminato la costruzione o la ristrutturazione da meno di 5 anni oppure anche se sono già trascorsi 5 anni, se il venditore sceglie di applicare in ogni caso l’Iva (la scelta va espressa nell’atto di vendita o nel contratto preliminare);
  • il venditore sceglie di applicare l’Iva (anche in questo caso, la scelta va espressa nell’atto di vendita o nel contratto preliminare) per l’acquisto di alloggi sociali.

In entrambi i casi, l’acquirente deve pagare:

  • l’Iva agevolata al 4%;
  • le imposte di registro, ipotecaria e catastale pari a 200 euro l’una, per un totale di ulteriori 600 euro.

E’ bene sottolineare che nel caso di acquisto di un immobile abitativo sul quale si versa l’Iva, l’imposta viene calcolata sul prezzo d’acquisto, che è solitamente molto più alto del valore catastale utilizzato come base imponibile in caso di acquisto su cui si versa l’imposta di registro.

Inoltre, in caso di vendite soggette a Iva, salvo situazioni particolari, si devono versare anche l'imposta di bollo di 230 euro e la tassa ipotecaria di 90 euro.

Il calcolo dell’imposta di registro

Se il venditore è un privato o un’azienda che non applica l’Iva, le imposte da versare saranno:

  • l’imposta di registro del 2%;
  • le imposte ipotecarie e catastali in misura fissa, pari a 50 euro l’una per un totale di ulteriori 100 euro.

La differenza sostanziale, rispetto all’applicazione dell’Iva è che la base imponibile è il valore catastale dell’immobile. Infatti, a determinate condizioni, è possibile utilizzare il sistema del prezzo-valore che non considera il prezzo di vendita pattuito ma per calcolare la base su cui applicare l’imposta di registro utilizza la seguente formula:

rendita catastale x 1,05 x 110 = valore catastale per l’applicazione dei benefici prima casa.

Inoltre, per vendite soggette a imposta di registro, l'importo minimo da versare è comunque di 1.000 euro. Fortunatamente però non sono dovute l'imposta di bollo, i tributi speciali catastali e le tasse ipotecarie.

Quando si può applicare il prezzo-valore?

Il sistema del prezzo-valore si applica a condizione che:

  • il fabbricato che si acquista sia a uso abitativo (quindi, solo abitazioni, con o senza requisiti prima casa);
  • l’acquirente sia un privato che non agisce nell’esercizio di attività commerciale, artistica o professionale (non è ammesso, per esempio, per l’acquisto dello studio del professionista)
  • l’acquirente richieda esplicitamente al notaio, all’atto della compravendita, l’applicazione della regola del prezzo-valore
  • le parti indichino nell’atto l’importo pagato per l’acquisto.

Oltre alla riduzione delle imposte da versare, si ottiene anche una limitazione del potere di accertamento dell’Agenzia delle entrate che non può effettuare accertamenti del valore castale a meno che le parti non abbiano occultato parte o del tutto il prezzo pagato per l’acquisto.

Inoltre, la legge prevede una riduzione del 30% degli onorari da pagare al notaio.

Il calcolo delle tasse per l’acquisto della prima casa

Pensiamo a un appartamento che viene venduto come prima casa per 250 mila euro e che ha una rendita catastale di 700 euro e facciamo i conti delle imposte nelle varie situazioni:

  • Acquisto da privato con applicazione del sistema prezzo valore: l’imposta di registro viene calcolata su 80.850 (700 x 1,05 x 110) e ammonta a 1.617 euro.
  • Acquisto da privato senza applicazione del prezzo valore: l’imposta di registro viene applicata ai 250 mila euro ed è pari a 5.000 mila euro (2% di 250.000).
  • Le imposte ipotecaria e catastale in entrambi i casi sarebbero di 100 euro complessivi.
  • Acquisto da impresa: l’Iva viene calcolata su 250 mila euro ed è pari a 10.000 euro (4% di 250.000), cui si sommano 600 euro di imposte di registro, catastali ed ipotecarie e 320 euro di imposta di bollo e tassa ipotecaria.

Ricapitolando il nostro esempio:

Imposta Da privato con prezzo valore Da privato senza prezzo valore Da impresa
Registro 1.617 euro 5.000 euro 200 euro
Iva - - 10.000
Ipotecaria 50 euro 50 euro 200 euro
Catastale 50 euro 50 euro 200 euro
Imposta   di bollo - - 230 euro
Tassa   catastale - - 90 euro
TOTALE 1.717 euro 5.100 euro 10.920 euro

Le tasse sulla seconda casa

Quando si compra casa le imposte da versare cambiano non solo in base al valore dell’immobile ma anche se, chi lo vende è un'impresa costruttrice o un privato e se chi acquista può utilizzare le agevolazioni previste per l’acquisto della prima casa.

Le imposte da versare, a seconda dei casi sono l'Iva, l'imposta di registro, l'imposta ipotecaria e quella catastale, l'imposta di bollo e la tassa ipotecaria. L’imposta di registro sulla seconda casa

Se la casa viene acquistata tra privati o da un’impresa di costruzione che vende l’immobile che ha costruito o ristrutturato dopo 5 anni dal termine dei lavori, sull’acquisto si deve versare l’imposta di registro pari al 9% più le imposte ipotecarie e catastali pari a 50 euro l’una per un totale di 100 euro.

Inoltre, per vendite soggette a imposta di registro, l'importo minimo da versare è comunque di 1.000 euro. Fortunatamente però non sono dovute l'imposta di bollo, i tributi speciali catastali e le tasse ipotecarie.

La differenza sostanziale, rispetto all’applicazione dell’Iva è che la base imponibile è il valore catastale dell’immobile. Infatti, a determinate condizioni, è possibile utilizzare il sistema del prezzo-valore che non considera il prezzo di vendita pattuito ma per calcolare la base su cui applicare l’imposta di registro utilizza la seguente formula:

rendita catastale x 1,05 x 120= valore catastale per l’applicazione dei benefici prima casa.

La rivalutazione di 120 si applica a immobili appartenenti ai gruppi catastali A e C (escluse le categorie A/10 e C/1);

Quando si può applicare il prezzo-valore sulle seconde case?

Il sistema del prezzo-valore si applica a condizione che:

  • il fabbricato che si acquista sia a uso abitativo (quindi, solo abitazioni, con o senza requisiti prima casa);
  • l’acquirente sia un privato che non agisce nell’esercizio di attività commerciale, artistica o professionale (non è ammesso, per esempio, per l’acquisto dello studio del professionista)
  • l’acquirente richieda esplicitamente al notaio, all’atto della compravendita, l’applicazione della regola del prezzo-valore
  • le parti indichino nell’atto l’importo pagato per l’acquisto.

Oltre alla riduzione delle imposte da versare, si ottiene anche una limitazione del potere di accertamento dell’Agenzia delle entrate che non può effettuare accertamenti del valore castale a meno che le parti non abbiano occultato parte o del tutto il prezzo pagato per l’acquisto.

Inoltre, la legge prevede una riduzione del 30% degli onorari da pagare al notaio.

Acquisto della seconda casa e Iva

L’Iva si applica sempre al posto dell’imposta di registro qualora:

  • si compri casa da imprese costruttrici o di ripristino dei fabbricati che hanno terminato la costruzione o la ristrutturazione da meno di 5 anni oppure anche se sono già trascorsi 5 anni, se il venditore sceglie di applicare in ogni caso l’Iva (la scelta va espressa nell’atto di vendita o nel contratto preliminare);
  • il venditore sceglie di applicare l’Iva (anche in questo caso, la scelta va espressa nell’atto di vendita o nel contratto preliminare) per l’acquisto di alloggi sociali.

In entrambi i casi, l’acquirente deve pagare:

  • l’Iva al 10% (22% se la casa è di lusso);
  • le imposte di registro, ipotecaria e catastale pari a 200 euro l’una, per un totale di ulteriori 600 euro.

E’ bene sottolineare che nel caso di acquisto di un immobile abitativo sul quale si versa l’Iva, l’imposta viene calcolata sul prezzo d’acquisto, che è molto più alto del valore catastale utilizzato come base imponibile in caso di acquisto su cui si versa l’imposta di registro.

Inoltre, in caso di vendite soggette a Iva, salvo situazioni particolari, si devono versare anche l'imposta di bollo di 230 euro e la tassa ipotecaria di 90 euro.

Come evitare le tasse sull’acquisto della seconda casa

In generale non è ovviamente possibile non pagare le tasse sull’acquisto della seconda casa come neppure sulla prima casa. Per quest’ultima ci sono una serie di agevolazioni previste dalla legge mentre per chi acquista dalla seconda casa in poi non ci sono molte strade percorribili rimanendo all’interno di ciò che è permesso per legge.

Sicuramente acquistare da privato e non da impresa, applicando il sistema del prezzo valore permette un notevole risparmio in termini di imposte da pagare come si vede nel paragrafo successivo.

Un’altra possibilità è quella di intestare la casa a chi non ha ancora usufruito delle agevolazioni prima casa. Questa soluzione, spesso utilizzata in passato, ha creato non pochi problemi alle attuali generazioni che si approcciano all’acquisto della prima casa di abitazione. Infatti, i genitori che comprano la seconda casa per affittarla e la intestano al figlio gli precludono la possibilità di utilizzare i benefici prima casa a sua volta quando deciderà di lasciare il nido. Ovviamente, il ragazzo può vendere l’immobile e acquistarne uno nuovo, ma non sempre è semplice farlo, soprattutto se all’interno della casa ci sono degli affittuari. Inoltre, occorre fare attenzione, perché se si intesta la casa a un minore occorre interpellare un giudice per i minori.

Una simulazione delle tasse per l’acquisto della seconda casa

Pensiamo a un appartamento che viene venduto per 250 mila euro e che ha una rendita catastale di 700 euro e facciamo i conti delle imposte nelle varie situazioni:

  • Acquisto da privato con applicazione del sistema prezzo valore: l’imposta di registro viene calcolata su 88.200 euro (700 x 1,05 x 120) e ammonta a 7.938 euro.
  • Acquisto da privato senza applicazione del prezzo valore: l’imposta di registro viene applicata ai 250 mila euro ed è pari a 22.500 mila euro (9% di 250.000).

Le imposte ipotecaria e catastale in entrambi i casi sarebbero di 100 euro complessivi.

  • Acquisto da impresa: l’Iva viene calcolata su 250 mila euro ed è pari a 25.000 euro (10% di 250.000), cui si sommano 600 euro di imposte di registro, catastali ed ipotecarie e 320 euro di imposta di bollo e tassa ipotecaria.

Ricapitolando il nostro esempio:

Imposta Da privato con prezzo valore Da privato senza prezzo valore Da impresa
Registro 7.938 euro 22.500 euro 200 euro
Iva - - 25.000
Ipotecaria 50 euro 50 euro 200 euro
Catastale 50 euro 50 euro 200 euro
Imposta   di bollo - - 230 euro
Tassa   catastale - - 90 euro
TOTALE 8.038 euro 22.600 euro 25.920 euro

Le tasse sull’acquisto della terza casa

A partire dall’acquisto della seconda casa l’imposizione non cambia, infatti l’unica differenza è prevista per l’acquisto della prima casa. In pratica, per tutte le case che si acquistano, successive alla prima, l’imposizione è la stessa prevista per la seconda casa, differenziata tra registro o Iva in base alla situazione.

Le agevolazioni per l’acquisto della casa

Come abbiamo visto, le agevolazioni in fatto di acquisto della casa riguardano solo chi sta comprando la prima casa. Per la seconda casa e le ulteriori, l’unico aiuto possibile è quello dell’utilizzo del sistema del prezzo-valore per il calcolo dell’imposta di registro.

Vediamo quali sono quindi le ulteriori agevolazioni previste per chi compra la prima casa.

Agevolazioni prima casa under 36

La manovra di bilancio per il 2024 purtroppo non ha prorogato l’importante agevolazione prevista per gli under 36 che, in caso di acquisto della prima casa, li esonerava completamente dal pagamento delle imposte dovute.  Tuttavia, durante il 2024 alcune situazioni residuali hanno potuto utilizzare questa agevolazione, trovi tutti i dettagli in questo articolo.

Per tutto il 2024 invece, è rimasto attivo il fondo di garanzia statale per i giovani under 36 che stipulano il mutuo per l’acquisto della prima casa. In questo articolo ti spieghiamo cosa fare per accedere alla garanzia statale.

Le spese per l’acquisto della prima casa

Oltre al prezzo di acquisto della casa, si devono considerare le imposte che vengono calcolate come abbiamo appena visto. Tuttavia, è bene tenere sempre a mente che le voci di spesa legate all’acquisto della prima casa, che si sommano alle imposte, sono molteplici, le principali sono:

Agevolazioni per l’acquisto del box di pertinenza

L'agevolazione prima casa spetta anche per le pertinenze dell'abitazione, anche se acquistate con un atto separato, anche successivo a quello stipulato per l'immobile di cui sono a servizio. Le agevolazioni spettano per le pertinenze classificate nelle categorie catastali C/2 (magazzini e locali di deposito), C/6 (per esempio, box e autorimesse) e C/7 (tettoie chiuse o aperte), limitatamente a una pertinenza per ciascuna categoria. Quindi se compri due box pertinenziali accatastati come C6 su uno dei due non puoi utilizzare le imposte ridotte.

Bisogna ricordare che anche in caso d’acquisto successivo, occorre sempre dimostrare il vincolo di pertinenzialità, quindi, non è necessario che il box faccia parte dello stesso immobile dell’abitazione ma deve esser sufficientemente vicino a quest’ultima per poter esser considerato a suo servizio. Ma quando è considerato pertinenziale e quando non lo è? Se, ad esempio, compri la casa in un condominio e il box in quello vicino, può essere considerato pertinenziale. Se invece il box si trova particolarmente distante o addirittura in un altro Comune, rimane esclusa la pertinenzialità.

Agevolazioni per l’acquisto della prima casa affittata

Per acquistare una casa in cui c’è un inquilino può rivelarsi economicamente conveniente perché il valore della casa venduta subisce una svalutazione del prezzo di vendita che si aggira intorno al 20% e il 30%. La variazione è dovuta al tipo di contratto in corso, alla sua scadenza, alla regolarità dei pagamenti o se addirittura ci sia una procedura di sfratto in corso.

Il venditore è obbligato per legge a informare l’acquirente della situazione in corso, ma questo non implica che la situazione poi si presenti semplice perché se, come nel caso di acquisto della prima casa, l’intenzione è quella di andarci ad abitare, gli scenari successivi al rogito d’acquisto potrebbero non esser di semplice soluzione.

Quanto è tassato il TFR per l’acquisto della prima casa?

Il TFR può esser richiesto come anticipo per l’acquisto, la costruzione o la ristrutturazione della prima casa per sé o per i propri figli. La richiesta deve esser fatta presso l’azienda per la quale si lavora se una parte dello stesso risulta accantonato presso il proprio datore di lavoro o al fondo pensione di categoria cui si è iscritti.

In entrambi i casi occorre aver maturato un’anzianità lavorativa o contrattuale di almeno 8 anni. Sia che il TFR venga anticipato dal fondo, sia che sia il datore di lavoro a concederlo, dall’importo richiesto il lavoratore vedrà togliere un’imposta sostitutiva del 23%. Quindi se si fa domanda per l’anticipo di 20 mila euro di TFR si ottengono circa 15.400, infatti a seconda di quando è maturato il TFR potrebbero esserci delle quote che sono sottoposte a tassazione solo in parte.

Il credito d’imposta per il riacquisto della prima casa

Chi compra la prima casa, la vende e, prima che sia passato un anno, ne riacquista un'altra, (non a titolo gratuito) avente i requisiti prima casa ha diritto a un credito pari all'imposta di registro o all'Iva pagata per il primo acquisto agevolato.

Il credito non può essere superiore all'imposta dovuta per il secondo acquisto e può essere utilizzato per pagare proprio la nuova imposta di registro, per diminuire l'Irpef nella prima dichiarazione successiva al nuovo acquisto, per diminuire le imposte di registro, ipotecaria e catastale dovute su denunce o atti successivi all'acquisizione del credito e per compensare altri tributi da pagare con l'F24 come le ritenute d'acconto o i contributi previdenziali. Se però non usi tutto il credito per pagare la nuova imposta di registro, il residuo lo devi usare solo in diminuzione dell'Irpef sulla prima dichiarazione dei redditi utile.

Ricorda che se sul secondo acquisto versi l'Iva, non puoi utilizzare il credito d'imposta in sede di rogito notarile, ma dovrai per forza optare per uno degli utilizzi appena visti.

Per usufruire del beneficio al momento del secondo acquisto, occorre indicare gli estremi dell'atto di acquisto della casa su cui si erano ottenute le agevolazioni dell'atto di vendita, l'ammontare dell'imposta e, se si è versata l'Iva, occorre allegare le relative fatture.

Il credito d'imposta spetta anche se non si è ancora venduto il primo immobile, a patto che lo si venda entro due anno dal nuovo acquisto.

Le tasse da pagare per la vendita della casa

Se si vende un immobile si può generare una plusvalenza, cioè una differenza positiva tra l'incasso della vendita e il prezzo di acquisto o il costo di costruzione dell'immobile stesso. La plusvalenza viene tassata solo se deriva da una cessione a titolo oneroso di immobili acquistati o costruiti da non più di cinque anni. Questo tipo di reddito è inserito nella dichiarazione dei redditi tra i "redditi diversi" e viene tassato con le normali aliquote Irpef. In pratica per la tassazione si somma agli altri redditi che percepiti nell'anno.

In alternativa alla tassazione ordinaria si può optare per un'imposta sostitutiva del 26%. Generalmente questo tipo di tassazione è più conveniente e per ottenerla occorre fare una dichiarazione dal notaio che l'annoterà sull'atto di vendita. Sarà il notaio a occuparsi del versamento dell'imposta sostitutiva che deve essergli  anticipata, oltre a comunicare all'Agenzia delle Entrate i dati relativi alla compravendita. Occorre prestare particolare attenzione alla vendita di case ristrutturate utilizzando il Superbonus, perché in alcuni casi la plusvalenza viene calcolata diversamente.

Quali sono gli immobili non soggetti a tassazione?

Non sono tassati, né con l'imposta ordinaria né con la sostitutiva, gli immobili:

  • derivanti da successione o usucapione;
  • ricevuti in donazione, se, con riferimento alla persona che ha donato l'immobile, sono trascorsi cinque anni dall'acquisto o costruzione dello stesso (in questo caso, il costo d'acquisto o di costruzione è quello sostenuto dal donante);
  • che, per la maggior parte del periodo trascorso tra l'acquisto (o la costruzione) e la cessione, sono state adibite ad abitazione principale del cedente o dei suoi familiari.
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50 Risposte

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27/01/2025

Buongiorno, sono proprietario di un appartamento e siccome lavoro come dipendente in un'altra città volevo comprare un altro immobile nella città dove lavoro. Da come è scritto nell'articolo sopra : Le tasse sull’acquisto della prima casa: nel Comune in cui l'acquirente svolge la propria attività (comprese quelle svolte senza remunerazione, le attività di studio, di volontariato o sportive). Quindi se io acquisto un appartamento nella città in cui lavoro posso avere le agevolazioni come prima casa ? Che documenti sono necessari per dichiarare che la sede dove lavoro è la stessa dove voglio comprare l'appartamento? Grazie FS

18/01/2025

Se vendo la prima casa acquistata da 20 anni ed acquisto una nuova prima casa, l'iva versata 20 anni fa va in detrazione con quella da versare per la nuova?

08/10/2024

Buongiorno. Vorrei sapere se ci sono agevolazioni per l'acquisto prima casa che verrà intestata a persona gravemente disabile. Grazie. P.S.: Come mai non vedo risposte ai post? Vengono inviate direttamente agli interessati?

14/12/2024

Sono interessata per lo stesso motivo, si tratta di mia figlia convivente

Buongiorno, sono interessato all'acquisto di una seconda casa nuova da impresa in un'altra regione. La società venditrice, che non è l'impresa costruttrice, alla data del rogito consegnare la polizza decennale postuma come da termini di legge. La mia domanda è la seguente: il venditore è obbligato al pagamento della polizza in un'unica soluzione o può pagarla annualmente? Nel primo caso ovviamente l'acquirente sarebbe tutelato nel caso la società venditrice fallisse o cessasse l'attività. Vi ringrazio anticipatamente. Buona giornata Alessandro

13/07/2023

Salve sto acquistando una casa insieme alla mia compagna.ma sono padrone del 50xcento di un altra casa con la mia ex moglie.cosa fare x pagare meno tasse. grazie

13/07/2023

Devo comprare casa con la mia compagna.ma sono già padrone del 50 x cento di un altra casa con la mia ex moglie.come fare x pagare meno tasse possibili grazie

03/07/2023

Ho comprato due anni fa la casa in cui risiedevo e risiedo tuttora, usufruendo delle agevolazioni di prima casa. Ora vorrei trasferirmi a una cinquantina di km da qui e affittare la mia prima casa. Posso farlo senza perdere i requisiti per l'agevolazione?

19/02/2023

Buongiorno, con i fratelli, stiamo provvedendo alla vendita dell'abitazione di mia mamma ( anche lei proprietaria) perché ora residente in casa di riposo e necessita di liquidità per la retta.
C'è un vademecum generale per orientarsi sulle pratiche e/o modalità per la vendita tra privati?

Vorrei donare dei soldi a mia figlia per l'acquisto della prima casa come posso fare un bonifico di 30.000 euro senza che l'Agenzia delle entrate possa chiedermi dei soldi per questa donazione

13/02/2022

buongiorno ho venduto la mia prima casa circa 3 mesi fa e vorrei comprarne un altra entro un anno.Nel frattempo nello stesso comune ne ho una seconda intestata a me e mia moglie comprata dopo la mia, posso ricomprare entro questo anno la mia prima casa?

13/02/2022

buongiorno vorrei comprare una porzione di albergo da ristrutturare emettere mio figlio proprietario che compie gli anni a ottobre 2022 (18 anni). visto che dal notaio andremo a fine 2023 (fine lavori) Posso intestarla a mio figlio?

07/02/2022

Buon pomeriggio,
sono in trattativa per l'acquisto di un box dal valore di circa 28.000 euro
A circa 50 mt sono proprietario di un'appartamento acquistato nel 2015 come 1^ casa, pertanto il box dovrebbe rientrare nella pertinenza.
La rendita catastale del box è di 94,00 euro, mentre la metratura circa 15 mtq
quali le tasse da pagare in fase di acquisto e quanto ammontano ?
oltre al notaio e alle spese di agenzia immobiliare ?

grazie

23/10/2021

Allora. Attualmente l'immobile, complessivamente, che andrai ad acquistare risulta essere così composto (come da documento che mi hai inviato ed immagino come dichiarato nelle visure catastali e sulle planimetrie):
- foglio 58 - particella 576 - subalterno 2 - categoria catastale C/6 (stalle, scuderie, rimesse, autorimesse (senza fine di lucro));
- foglio 58 - particella 576 - subalterno 3 - categoria catastale C/6 (stalle, scuderie, rimesse, autorimesse (senza fine di lucro));
- foglio 58 - particella 576 - subalterno 5 - categoria catastale A/2 (abitazioni di tipo civile);
- foglio 58 - particella 576 - subalterno 6 - categoria catastale C/2 (magazzini e locali di deposito).

Questo è lo stato dell'immobile dichiarato al CU (Catasto Urbano) e su cui i proprietari pagano l'IMU, se non sono residenti, e tutte le varie tasse IRPEF (problemi del proprietario e non tuoi, in questo momento...).

Ho preso delle informazioni più dettagliate da un mio amico Ingegnere e da una Funzionaria del Comune di Albano - ufficio IMU, e devo dire che aimè qualcosa di sbagliato ti avevo detto e, in parte, la Signora della banca, ha ragione.
Ha ragione quando afferma di concederti il mutuo al 100% (senza cambiare nessuna destinazione d'uso), ovvero te l'ho concede come prima casa per l'abitazione (A/2), per la categoria C/2 e per una (sono due) categoria C/6. Rimane fuori dal mutuo (a tue spese di acquisto), più spese notarili come seconda casa e poi come IMU seconda casa la seconda categoria C/6. Questo significa, e ripeto ha ragione la Signora della banca, che la legge prevede due pertinenze di categorie diverse per la stessa abitazione.

Però torniamo a noi. Cioè, tu vuoi acquistare l'immobile facendoti mutuare il 100% dell'importo dalla banca e non vuoi pagare l'IMU ed altre tasse per nessuna categoria come seconda casa. Bene, allora, devi farti fare, dal proprietario un cambio di destinazione d'uso o meglio un accorpamento delle due categorie C/6. Devi far sistemare l'immobile in modo tale che diventi un A/2, un C/2 ed un solo C/6. Così facendo che cosa otterresti?
1) Concessione del mutuo al 100% dell'importo (lo ha detto la Signora della banca) per l'intero immobile che acquisti;
2) minori spese notarili in quanto le imposte del registro si riduconbo al 2% anzichè al 10% per l'intero immobile che acquisti.
3) nessun pagamento IMU ed altre tasse, per il momento, in quanto, dopo aver preso la residenza nell'immobile, tutto risulta prima casa (A/2, C/2 e C/6).

23/10/2021

Ho un’abitazione di proprietà. Se mia figlia 18 enne senza reddito ma studentessa acquista casa può usufruire dei benefici “prima casa”?
Grazie

Salve mi servirebbe un parere: mia figlia eredita dalla nonna una villetta (a7), perché io faccio la rinuncia all'eredità. Ed ha i requisiti per avere le agevolazioni 1 casa. Contigua (muro camere in comune ed ingresso esterno cancello unico) c'è la villetta gemella di mio cugino. Mia figlia vorrebbe acquisire la viletta gemella e ristrutturare il tutto e accatastare come un unica unità abitativa. Come può fare per avere le agevolazioni 1 casa anche sull'acquisto?. Inoltre è possibile la ristrutturazione della casa ereditata sia fatta entro il 2021. Mentre quella acquisita dopo 1/1/2022 perché risulta affitta fino al 31 12 2021. Grazie

12/05/2021

Buongiorno, attualmente sono comproprietario di un'abitazione con mia moglie sulla quale 10 anni fa io comprai con l'iva al 10% (per 1/2) e mia moglie al 4% (per l'altro 1/2). Ora sto comprando un'altra abitazione che è intestata esclusivamente a me ed inoltre è ubicata in un altro comune. Posso usufruire dell'iva al 4% visto che diventerà la nostra casa di residenza e io non ho attualmente immobili intestati a me che abbiano usufruito dell'iva al 4%?

Buongiorno, ho acquistato come prima casa e ora sto cercando di vendere quella dove abitavo (ex prima casa): sapevo di avere 1 anno dal rogito per vendere quella che ora è la seconda casa, ma recentemente ho sentito che hanno allungato i tempi a 2 anni, è vero o è una "bufala"? Grazie

Salve sto acquistando un immobile con il credito di imposta (sismabonus acquisti) volevo sapere se:
si può usufruire delle detrazione relativamente alle spese di realizzazione del box pertinenziale
sto acquistando il tutto da una imprese edile

Abitazione posta a 1050 mt/slm tassa tari comune di Sambuca Pistoiese con tariffa su due persone. Ma la proprietà è di una sola persona. E' possibile fare ricorso?

Salve,
quali tasse si pagano nel caso in cui si venda la casa in cui si é vissuto, e quindi risieduto, per meno di 5 anni e non se ne compri un'altra senza plusvalenza alla vendita?
Vorrei avere dei chiarimenti se si dovesse versare il 7% di differenza tra acquisto agevolato e il non agevolato e se ci fossero le sanzioni aggiuntive del 30% piú interessi di cosa?

grazie

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