Cibi a calorie negative: esistono davvero?
Per dimagrire, un suggerimento molto diffuso sul web è quello di consumare alimenti "a calorie negative", cioè cibi che quando mangiati fanno consumare al corpo più calorie di quante apportino. Ma esistono davvero? Quali verdure e frutti sono a calorie negative?

In questo articolo
- Quali sono le verdure e i frutti a calorie negative?
- Cosa dice la scienza sui cosiddetti cibi a calorie negative
- Sedano “a calorie negative”? Gli studi dicono di no
- Ananas, pompelmo, mela, avocado: fanno bruciare calorie e grassi?
- Sedano, cetrioli, ananas & co.: possono almeno aiutarci a perdere peso?
Dimagrire con la bacchetta magica e senza sforzo. Magari. Sarebbe il sogno di chi si mette a dieta: cibi a calorie negative, ovvero alimenti che hanno così poche calorie che il corpo ne consuma di più per masticarli, digerirli e assimilarli. Insomma, cibi che per essere metabolizzati richiedono all’organismo più energia di quanta ne apporta, con il risultato quindi di un deficit energetico. Praticamente, dimagrire mangiando.
Basta fare una rapida ricerca in Internet per reperire facilmente elenchi di "cibi a calorie negative”. Il sedano è spesso in cima alle liste, seguito da cetrioli, lattuga, carote, zucchine, spinaci, broccoli, mele, ma anche pomodori, anguria, ananas e pompelmo, spesso associati a falsi effetti bruciagrassi. C’è addirittura chi cerca in rete se l’avocado, un frutto molto grasso e calorico, sia un cibo a calorie negative. Ma esistono davvero alimenti "a calorie negative"?
Torna all'inizioQuali sono le verdure e i frutti a calorie negative?
Sedano, cetriolo, pomodori, lattuga ecc.: questi sono tra i principali cibi a calorie negative, se diamo retta al web. Ma così non è. Né questi, né altri ortaggi comportano uno “spreco” di calorie se mangiati. Ci piacerebbe fornirvi una lista e un regime da seguire, ma l’unica cosa che questi alimenti condividono è il fatto che sono poveri di calorie, ricchi di acqua e di fibre. Quindi, esistono prove dell'esistenza di alimenti "a calorie negative"? Torna all'inizioCosa dice la scienza sui cosiddetti cibi a calorie negative
Dal punto di vista teorico, un cibo a calorie negative non può esistere. Per quanto ne sappiamo, la digestione - usando il termine in senso lato - degli alimenti comporta una spesa calorica proporzionata all’apporto calorico del pasto. Mediamente spendiamo per digestione e assorbimento il 10% delle calorie che assumiamo, percentuale che varia a seconda della composizione in zuccheri, proteine e grassi del pasto. Per fare un esempio, la digestione delle proteine comporta una spesa calorica maggiore dello stesso quantitativo in zuccheri o grassi. Ma al di là di queste differenze, il consumo di un alimento comporta sempre un guadagno calorico. Non potrebbero quindi esistere cibi la cui digestione e assimilazione comporti alla fine una spesa calorica per l’organismo. L’ipotesi in questione, però, riguarda l’esistenza di cibi così ricchi di acqua e fibra e che apportano così poca energia da non bastare a pareggiare i costi energetici fissi della loro masticazione, digestione, assorbimento ed espulsione. Abbiamo quindi cercato studi che andassero a valutare questa ipotesi. Torna all'inizioSedano “a calorie negative”? Gli studi dicono di no
Il sedano è stato al centro di due interessanti studi sul consumo calorico. Ecco cosa hanno concluso sulla possibilità che il sedano sia un cibo a calorie negative:
- Nel 2012, un'équipe dell’Oxford Brookes University ha studiato quanta energia serve per digerire 100 grammi di sedano. Somministrato a 15 donne dopo una notte di digiuno, è emerso che quasi il 90% delle calorie del sedano veniva speso per masticarlo, digerirlo e assimilarlo. Le calorie effettivamente assimilate erano solo 2: poche, ma comunque un surplus. Lo studio conclude che il sedano non provoca un bilancio energetico negativo, poiché fornisce più energia di quanta ne richieda la sua digestione.
- Nel 2019, ricercatori dell’Università dell’Alabama hanno studiato quanta energia impiega la lucertola “drago barbuto” (onnivora come l’uomo) per digerire il sedano. Hanno scoperto che tre quarti delle calorie apportate dal sedano venivano consumati nella digestione, lasciando all’animale solo un quarto dell’energia ingerita. Anche in questo caso, il sedano forniva più calorie di quante ne richiedesse la sua elaborazione.
Ananas, pompelmo, mela, avocado: fanno bruciare calorie e grassi?
Ananas, pompelmo e avocado sono spesso cercati sui motori di ricerca come frutti "brucia calorie" o "brucia grassi", ma purtroppo si tratta di falsi miti.
- All’ananas viene spesso attribuita la capacità di bruciare i grassi, forse per il fatto che contiene, soprattutto nel suo gambo, una sostanza chiamata bromelina, in grado di scindere le proteine facilitandone la digestione, ma che ha anche proprietà antinfiammatorie e diuretiche, contribuendo a combattere la ritenzione idrica. Tuttavia, non esistono prove scientifiche che mangiare ananas aiuti a bruciare più grassi, né che aiuti in caso di cellulite. Può però essere un valido alleato in una dieta equilibrata grazie al suo contenuto di acqua e fibre.
- Il pompelmo viene spesso associato alla perdita di peso, forse per il suo gusto aspro e astringente, che associamo ad un effetto brucia-calorie. A parte il contenuto di fibre e acqua che saziano, non ci sono prove che il pompelmo, il limone o altro agrume faccia bruciare calorie o grassi.
- L’avocado, invece, è molto difficile che aiuti a bruciare grassi, visto che ne apporta: seppur grassi “buoni”, dall’avocado non possiamo aspettarci altro che un surplus calorico.