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Cibi a calorie negative: esistono davvero?

Per dimagrire, un suggerimento molto diffuso sul web è quello di consumare alimenti "a calorie negative", cioè cibi che quando mangiati fanno consumare al corpo più calorie di quante apportino. Ma esistono davvero? Quali verdure e frutti sono a calorie negative?

Con il contributo esperto di:
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28 maggio 2025
Cibo a caloria negativa

Dimagrire con la bacchetta magica e senza sforzo. Magari. Sarebbe il sogno di chi si mette a dieta: cibi a calorie negative, ovvero alimenti che hanno così poche calorie che il corpo ne consuma di più per masticarli, digerirli e assimilarli. Insomma, cibi che per essere metabolizzati richiedono all’organismo più energia di quanta ne apporta, con il risultato quindi di un deficit energetico. Praticamente, dimagrire mangiando. 

Basta fare una rapida ricerca in Internet per reperire facilmente elenchi di "cibi a calorie negative”. Il sedano è spesso in cima alle liste, seguito da cetrioli, lattuga, carote, zucchine, spinaci, broccoli, mele, ma anche pomodori, anguria, ananas e pompelmo, spesso associati a falsi effetti bruciagrassi. C’è addirittura chi cerca in rete se l’avocado, un frutto molto grasso e calorico, sia un cibo a calorie negative. Ma esistono davvero alimenti "a calorie negative"?

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Quali sono le verdure e i frutti a calorie negative?

Sedano, cetriolo, pomodori, lattuga ecc.: questi sono tra i principali cibi a calorie negative, se diamo retta al web. Ma così non è. Né questi, né altri ortaggi comportano uno “spreco” di calorie se mangiati. Ci piacerebbe fornirvi una lista e un regime da seguire, ma l’unica cosa che questi alimenti condividono è il fatto che sono poveri di calorie, ricchi di acqua e di fibre. Quindi, esistono prove dell'esistenza di alimenti "a calorie negative"? Torna all'inizio

Cosa dice la scienza sui cosiddetti cibi a calorie negative

Dal punto di vista teorico, un cibo a calorie negative non può esistere. Per quanto ne sappiamo, la digestione - usando il termine in senso lato - degli alimenti comporta una spesa calorica proporzionata all’apporto calorico del pasto. Mediamente spendiamo per digestione e assorbimento il 10% delle calorie che assumiamo, percentuale che varia a seconda della composizione in zuccheri, proteine e grassi del pasto. Per fare un esempio, la digestione delle proteine comporta una spesa calorica maggiore dello stesso quantitativo in zuccheri o grassi. Ma al di là di queste differenze, il consumo di un alimento comporta sempre un guadagno calorico. Non potrebbero quindi esistere cibi la cui digestione e assimilazione comporti alla fine una spesa calorica per l’organismo. L’ipotesi in questione, però, riguarda l’esistenza di cibi così ricchi di acqua e fibra e che apportano così poca energia da non bastare a pareggiare i costi energetici fissi della loro masticazione, digestione, assorbimento ed espulsione. Abbiamo quindi cercato studi che andassero a valutare questa ipotesi. Torna all'inizio

Sedano “a calorie negative”? Gli studi dicono di no

Il sedano è stato al centro di due interessanti studi sul consumo calorico. Ecco cosa hanno concluso sulla possibilità che il sedano sia un cibo a calorie negative:

  • Nel 2012, un'équipe dell’Oxford Brookes University ha studiato quanta energia serve per digerire 100 grammi di sedano. Somministrato a 15 donne dopo una notte di digiuno, è emerso che quasi il 90% delle calorie del sedano veniva speso per masticarlo, digerirlo e assimilarlo. Le calorie effettivamente assimilate erano solo 2: poche, ma comunque un surplus. Lo studio conclude che il sedano non provoca un bilancio energetico negativo, poiché fornisce più energia di quanta ne richieda la sua digestione.
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Ananas, pompelmo, mela, avocado: fanno bruciare calorie e grassi?

Ananas, pompelmo e avocado sono spesso cercati sui motori di ricerca come frutti "brucia calorie" o "brucia grassi", ma purtroppo si tratta di falsi miti.

  • Il pompelmo viene spesso associato alla perdita di peso, forse per il suo gusto aspro e astringente, che associamo ad un effetto brucia-calorie. A parte il contenuto di fibre e acqua che saziano, non ci sono prove che il pompelmo, il limone o altro agrume faccia bruciare calorie o grassi. 
  • L’avocado, invece, è molto difficile che aiuti a bruciare grassi, visto che ne apporta: seppur grassi “buoni”, dall’avocado non possiamo aspettarci altro che un surplus calorico.
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Sedano, cetrioli, ananas & co.: possono almeno aiutarci a perdere peso?

Concentrarsi su una lista di alimenti presunti a “calorie negative” rischia di farci dimenticare che un’alimentazione equilibrata richiede l’apporto di tutti i macronutrienti: proteine, grassi e carboidrati. È vero però che, inseriti in una dieta bilanciata, alimenti come il sedano, poveri di calorie e ricchi di fibre e acqua, possono aumentare il senso di sazietà e contribuire a ridurre l’assunzione complessiva di calorie. Uno spuntino a base di cetriolo o sedano, ad esempio, può placare la fame con pochissime calorie. In questo senso possono supportare la perdita di peso: non perché abbiano proprietà “brucia-calorie” o “negative”, ma perché aiutano a creare, insieme all’attività fisica, un bilancio energetico negativo, condizione essenziale per dimagrire. Torna all'inizio
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IL CONSIGLIO DELL'ESPERTA
Morena Lussignoli - Alimentarista
I cibi a calorie negative, purtroppo, non esistono. L’unico metodo efficace e sicuro per perdere peso è creare un bilancio energetico negativo: consumare più energia di quanta se ne assume. Questo si ottiene riducendo le calorie introdotte—privilegiando alimenti sazianti e poco calorici come frutta e verdura—e aumentando il dispendio energetico attraverso l’attività fisica e uno stile di vita attivo. Non esistono scorciatoie: la perdita di peso richiede costanza e impegno.