Consigli

La BCE lascia i tassi invariati. Per i mutui, il fisso supera il variabile. Che mutuo scegliere?

Ancora una volta la BCE non alza né abbassa i tassi di riferimento per mutui e finanziamenti: cosa sta cambiando, allora, per chi vuole accendere un mutuo o ne ha già uno in corso? Ti aiutiamo a decidere. Se invece hai dei risparmi da investire, seguici su Altroconsumo Investi.

Con il contributo esperto di:
articolo di:
11 settembre 2025
Modellino di casa con mani che tengono calcolatrice e contratto

Nella consueta riunione, la BCE (la Banca Centrale Europea) ha deciso i lasciare anche questa volta invariati i tassi di riferimento per mutui e prestiti. Ma è probabile che a dicembre i tassi possano scendere e gli esperti di Altroconsumo Investi stanno analizzando le prospettive.

Dopo dieci aumenti consecutivi tra luglio 2022 e settembre 2023, la BCE aveva portato il suo tasso principale al 4,5%. Da allora, la tendenza si è invertita. Con otto tagli fra marzo 2024 e giugno 2025, quattro dei quali solo nel 2025, il tasso principale BCE è sceso al 2,15%.

Di conseguenza, i mutui a tasso variabile hanno registrato un calo di circa 1 punto percentuale nel primo semestre del 2025.

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Nuovo mutuo: come scegliere tra fisso e variabile

Se avete bisogno di un mutuo per l’acquisto di un immobile, dovete riflettere sul tipo di tasso (fisso o variabile) e sulla durata da scegliere. Il tasso annuo nominale (TAN) di unn mutuo dipende dall'Euribor per i mutui a tasso variabile o dall'IRS per i mutui a tasso fisso (leggi nella nostra news le offerte più interessanti di mutuo a tasso fisso sul mercato), più lo Spread. Sommando al TAN tutte le altre spese che caratterizzano questo finanziamento (come istruttoria e perizia) si arriva al TAEG (tasso annuo effettivo globale). Il mutuo migliore è quello che ha il TAEG più basso.

Meglio fisso o variabile?

Storicamente il tasso variabile è più basso del tasso fisso, quindi più conveniente, ma anche più rischioso perché può comportare aumenti repentini della rata. Oggi l’Euribor (tasso variabile) è vicino al 2%.  Tuttavia, la rata di un mutuo a tasso variabile può aumentare del 30%, e in scenari di forte stress anche del 45%.

Esempio pratico

Capitale di 100 000 € a 30 anni, Mutuo indicizzato all’Euribor + 0,40% di spread

Rata tasso variabile: 386 € (TAN 2,33 %)

Se tra 24 mesi l’Euribor salisse al 4 %, il TAN diventerebbe 4,40%; la rata salirebbe a circa 550 € (+42%).

Attenzione quindi ai rischi, il tasso fisso incorpora un’assicurazione contro qualsiasi scenario per tutta la durata del mutuo. Potete valutare le migliori soluzioni con il nostro servizio online per comparare i mutui.

La fotografia dei tassi aggiornata all'11 settembre 2025

 
Principali tassi di riferimento Livello attuale
Tasso BCE sui   depositi 2,00%
Tasso BCE di   rifinanziamento principale 2,15%
Euribor 3 mesi ≈   2,03%
IRS 20 anni ≈ 2,90%
IRS 30 anni ≈ 2,92%

 

A partire da dicembre 2024, l’Euribor (a 3 mesi) è sceso rapidamente dal 2,90% e si è avvicinato al 2%; mentre l’IRS a 30 anni è salito dal 2% al 2,92%. Per chi opta per un mutuo a tasso fisso a 20 anni l’IRS di riferimento oggi è salito dal 2,20%  al 2,90%.

Quanto si risparmia oggi con il tasso variabile?

Oggi le migliori offerte a tasso variabile consentono un risparmio rispetto tasso fisso. 

Facciamo un esempio: mutuo da 100.000 € a 30 anni.

• Tasso variabile: 2,33% → rata mensile 386 €
• Tasso fisso: 2,93% → rata mensile 417 €
• Differenza: il fisso costa 31 € in più al mese, pari al 7,5%

Il risparmio iniziale è evidente, ma va sempre valutato alla luce dei possibili aumenti futuri.

Perché l’Euribor è più basso dei tassi BCE?

La maggior parte dei mutui a tasso variabile è indicizzato all’Euribor a 3 mesi che oggi si attesta intorno al 2%. Di fatto, questo valore è ancorato al tasso sui depositi BCE. Mentre la maggior parte dei mutui a tasso variabile BCE sono indicizzati al tasso sui rifinanziamenti principali che è al 2,15%. 

Perché l’IRS continua a salire?

L’IRS non dipende direttamente dalle decisioni della BCE, ma da ciò che i mercati si aspettano che accada mei prossimi 20 o 30 anni. È un tasso "a lungo sguardo" che è influenzato da più variabili (aspettative di inflazione, rendimento dei Bund)e per questo può salire anche quando i tassi ufficiali scendono.

Il calo dell’Euribor e il rialzo dell'IRS si rifletteranno rispettivamente sui mutui a tasso variabile e a tasso fisso che verranno stipulati nei prossimi 60 giorni.

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Hai un mutuo a tasso fisso? Ecco cosa fare

Per chi ha già stipulato un mutuo a tasso fisso l'andamento dell’IRS (interest rate swap) non dà alcuna preoccupazione perché il tasso, fissato il giorno della stipula del mutuo, resta sempre lo stesso. Il grande vantaggio di un mutuo a tasso fisso è la rata certa che non cambia mai nel corso del tempo. Se avete un mutuo a tasso fisso inferiore al 2,5% potete restare fermi e dormire sonni tranquilli. Se invece avete un tasso fisso più alto è meglio monitorare l’andamento dei tassi e valutare una surroga per ridurre il costo del vostro mutuo.

Al momento, solo chi ha stipulato un mutuo a tasso fisso superiore al 4% dovrebbe valutare una surroga per rintracciare, nel corso del 2025/2026, un tasso fisso più basso o un tasso variabile. 

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Hai un mutuo a tasso variabile? Buone notizie

Buone notizie per chi ha un mutuo a tasso variabile. Infatti, la rata in questo caso viene ridefinita periodicamente (di solito ogni mese) sommando lo Spread (che resta sempre lo stesso) all’Euribor del periodo di riferimento. Questo significa che con l’Euribor al 2%, la rata sarà più sostenibile. Di quanto diminuisce la rata, dipende anche da quando si è stipulato il mutuo. Come sappiamo, infatti, il piano di ammortamento alla francese prevede che la rata sia composta da quote interessi decrescenti e da quote capitale crescenti. Quindi, tanto più si è avanti nel piano di ammortamento tanto meno effetto avrà sulla rata la quota interessi. Insomma, per chi ha iniziato il mutuo da un po’ di tempo la diminuzione del tasso Euribor ha un effetto meno marcato.

 
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Vuoi cambiare mutuo? Ecco cosa sapere

Chi ha un mutuo in corso può sempre valutare una surroga (la così detta “portabilità del mutuo” che ti spieghiamo in questo articolo) e cambiare banca, tipologia di tasso e durata. Si tratta di una buona possibilità che consente di rimodulare il mutuo in base alle nuove esigenze personali o familiari.

Ricordiamo che le banche impongono dei vincoli nelle offerte di surroga, i principali vincoli da rispettare sono questi:

  • Rata sostenibile: la nuova rata non può superare il 33% del reddito familiare netto.
  • Valore immobile: la banca finanzia al massimo l’80% del prezzo o della perizia.
  • Debito residuo: occorrono almeno 50‑60 mila € ancora da restituire. 

Le due strade per cambiare mutuo senza spese

Per cambiare mutuo ci sono sostanzialmente due strade.

  • Fare una surroga
    Si tratta di un'operazione che permette di trasferire il mutuo in un'altra banca, cambiando tasso e durata del finanziamento. A rimanere fisso è il debito residuo del mutuo che viene trasferito. Dal 2007, grazie al decreto “Bersani-bis”, l’operazione è a costo zero. Nel nostro servizio di comparazione online si trovano le migliori soluzioni per la surroga.
  • Rinegoziare il mutuo
    In alternativa è possibile chiedere di rinegoziare il mutuo con l'attuale banca, passando da un tasso variabile a un tasso fisso e viceversa. La banca non è obbligata a offrire una rinegoziazione, ma è più facile che faccia una proposta di rinegoziazione se abbiamo già in mano le offerte di surroga di altre banche.

In entrambi i casi parliamo di operazioni gratuite per il mutuatario. Per scegliere il mutuo più vicino alle tue esigenze, non dimenticare che c'è sempre il comparatore mutui di Altroconsumo, costantemente aggiornato.

 Mini glossario

IRS = parametro dei mutui fissi, riflette i tassi di lungo periodo.
Euribor = parametro dei mutui variabili, segue le mosse BCE.
Spread = maggiorazione fissa che la banca aggiunge al parametro.

TAN = parametro + spread. Tasso d’interesse puro applicato al capitale.
TAEG = TAN + spese obbligatorie (istruttoria, perizia, incasso rata).

Scopri subito quali banche offrono il miglior mutuo per te. Usa il nostro comparatore sui mutui: è accessibile a tutti, imparziale e aggiornato ogni giorno.

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CONSIGLIO DELL'ESPERTO
«Se risparmiare ti dà soddisfazione e hai già un cuscinetto per le emergenze, il tasso variabile può essere una scelta intelligente: oggi spendi meno e, se le previsioni saranno confermate, la rata diminuirà già nei prossimi mesi. Se invece preferisci usare i tuoi soldi per dedicarti a ciò che ami, meglio il fisso: costa un po’ di più all’inizio, ma ti mette al riparo da sorprese e protegge l’equilibrio del tuo bilancio per trent’anni.»