Cliente ePrice? Chiedi con noi un ristoro per i dati violati

Lo scorso marzo ePrice ha ammesso di aver subito il furto di quasi 7 milioni di dati degli utenti: se hai un account, è possibile che abbiano violato anche i tuoi dati. In tal caso potresti essere risarcito.

Se fino allo scorso marzo avevi un account ePrice attivo è probabile che i tuoi dati siano stati rubati. Il 29 marzo scorso il colosso dell'ecommerce di elettronica ed elettrodomestici ha inviato una email a milioni di suoi utenti in cui li informa di aver subito un attacco hacker (certificato dall'Agenzia per la Cybersicurezza nazionale): ora i dati di circa 6,8 milioni di utenti sono in vendita sul dark web. Qui trovi tutti i dettagli della vicenda.

Anche se ePrice sostiene siano stati violati solo dati anagrafici e non dati sensibili come quelli usati per i pagamenti, riteniamo l'azienda responsabile di quello che in termine tecnico si chiama "data breach", ovvero una violazione illecita dei dati degli utenti. I dati personali di milioni di clienti sono finiti nel dark web e c’è quindi la concreta possibilità che possano essere oggetto di truffe telematiche (ad esempio phishing, smshing...). Il data breach ha provocato un danno morale agli utenti intimoriti e preoccupati che i loro dati possano essere usati per operazioni truffaldine anche tra qualche tempo.

Per questo abbiamo inviato una diffida a ePrice chiedendo:

  • la descrizione delle misure messe in atto o in corso di adozione per porre rimedio al disservizio e quindi ripristinare la sicurezza del trattamento dei dati;
  • il riconoscimento a tutti gli utenti colpiti dal data breach di un ristoro economico non inferiore a 400 euro, per lo stato di agitazione e preoccupazione generato in loro dall’evento.

Se non avremo risposte adeguate alla nostra diffida valuteremo possibili azioni per tutelare i tuoi diritti. Se sei un cliente ePrice potresti aver subito il furto dei tuoi dati personali; aderisci alla nostra azione per avere un risarcimento che abbiamo quantificato in almeno 400 euro.

Il 12 giugno scorso, Eprice ha smentito l'evento sottrattivo con una comunicazione sul suo sito, ma non ci sono state finora comunicazioni ufficiali da parte delle Autorità competenti.