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Bonus asilo nido: come funziona, a chi spetta e tutte le novità per il 2026

Con il decreto economia, il Governo per il 2026 punta alla semplificazione ed estende la validità della domanda per ottenere il bonus asilo nido fino al compimento dei 3 anni del bambino. Scopri requisiti, importi aggiornati, scadenze e come fare domanda all’Inps.

Con il contributo esperto di:
articolo di:
09 settembre 2025
bonus asilo nido

Il bonus asili nido è una misura fissa, che da ormai diversi anni supporta le famiglie italiane nel sostenere le spese per la frequenza dei propri figli presso asili nido pubblici o privati, micronidi o per un servizio domiciliare di babysitter qualora il bambino non possa frequentare il nido per gravi patologie. Di fatto è un contributo economico che viene erogato in base all’ISEE della famiglia per l’iscrizione al nido di bambini fino ai 3 anni di età

A partire dal 1° gennaio 2026 non occorre più presentare la domanda ogni volta che si sostiene la spesa: la domanda si presenta la prima volta che si richiede il bonus e fino ai 36 mesi di età del bambino si auto rinnova. Sarà necessario fornire i documenti di spesa sostenuti per avere il bonus e certificare di possedere ancora i requisiti necessari. Inps provvederà a implementare un servizio online per rendere operativa questa importante semplificazione per le famiglie. 

Pur essendo una misura ricorrente ormai da anni, ha comunque delle scadenze ben precise da rispettare: entro il 31 dicembre 2025 si può presentare la domanda di rimborso per l’anno in corso, per allegare la documentazione invece c’è tempo fino al 31 luglio dell'anno successivo. Ma vediamo come si fa, come funziona questo bonus e a chi è destinato.

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Il bonus asilo nido nel 2025

A partire dal 2025 il contributo per i nuovi nati viene riconosciuto se l’Isee minorenni del nucleo famigliare è inferiore a 40 mila euro, salta quindi la necessità di avere già almeno un altro figlio nel nucleo famigliare che sia di età inferiore ai 10 anni che era previsto per il 2024. Tuttavia, il bonus risulta differente a seconda che i bambini siano nati prima o dopo il 1° gennaio 2024.

Di conseguenza il bonus si differenzia negli importi come specificato nella tabella seguente.

Valore nominale Isee Bonus nuovi nati 
 Per bambini nati dal 1° gennaio 2024
 Fino a 40.000 euro  3.600 euro (327,27 euro mensili)
 Oltre 40.000 euro  1.500 euro (136,37 euro mensili)
 Per bambini nati entro il 31 dicembre 2023
 Fino a 25.000 euro  3.000 euro (272,73 euro mensili)
 Da 25.000 a 40.000 euro  2.500 euro (227,27 euro mensili)
 Oltre 40.000 euro  1.500 euro (136,37 euro mensili)

Ricordiamo inoltre che dal 2025, ai fini del calcolo Isee non viene considerato l’importo percepito come assegno unico universale.

Chi decide di non presentare l’Isee ha diritto all’importo minimo di 1.500 euro annui, come già accade a chi non presenta l’Isee e richiede l’assegno unico universale.

In ogni caso, il bonus nido non può superare l’importo della retta che viene pagata mensilmente e il contributo viene riconosciuto per 11 mesi.

Ricordiamo inoltre che chi ottiene il bonus nido o assistenza domiciliare  non alla detrazione del 19% della spesa sostenuta per la frequenza al nido in dichiarazione dei redditi. 

 
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Come funziona il contributo

Il bonus spetta fino al compimento del terzo anno di età del bambino (vale anche in caso di adozione) e può esser richiesto per i periodi di frequenza al nido compresi tra gennaio e dicembre dell’anno in corso. Il contributo è erogato direttamente dall’Inps, su domanda del genitore che deve presentare l’Isee minorenni per ottenerlo. Il contributo spetta solo da gennaio ad agosto 2025 se il bambino compie i 36 mesi in corso d’anno.

Il bonus viene erogato anche se il bambino non frequenta il nido per gravi patologie croniche, in questo caso il contributo spetta per avviare forme di supporto presso la propria abitazione, previa presentazione di un attestato rilasciato dal pediatra che attesti per l’intero anno la sussistenza della situazione patologica.

Sono escluse dal rimborso le spese sostenute per i servizi all’infanzia integrativi o sostitutivi come gli spazi gioco, le ludoteche, i pre e i post scuola o i campi estivi

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Requisiti per ottenere l'agevolazione

La domanda per il bonus nido o per il bonus assistenza per un minore nato, affidato sia temporaneamente che pre-adozione o adottato, può esse presentata dal genitore che abbia la residenza in Italia e la cittadinanza italiana o di uno Stato membro Ue, mentre per i cittadini extra UE serve un permesso di soggiorno di lungo periodo, di durata almeno semestrale.: In particolare, per i cittadini extra UE, servono i seguenti requisiti o permessi:

  • straniero apolide, rifugiato politico o sottoposto a protezione internazionale;
  • titolare di Carta blu, rilasciata ai “lavoratori altamente qualificati”;
  • permesso di soggiorno per lavoro autonomo, per lavoro subordinato o stagionale;
  • permesso di soggiorno per assistenza minori;
  • permesso di soggiorno per protezione speciale o per casi speciali;
  • permesso di soggiorno per protezione temporanea rilasciato alle persone provenienti dall’Ucraina in conseguenza della guerra.

Per ottenere il bonus nido il genitore che fa la domanda deve esser lo stesso che paga la retta del nido, se le rette vengono pagate alternativamente dai genitori, ognuno può presentare la domanda per le mensilità che ha sostenuto.

In caso di bonus assistenza, il richiedente deve avere la stessa residenza del figlio

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Come presentare domanda nel 2025 e novità del 2026

La domanda può esser presentata entro il 31 dicembre dell’anno in corso. Il genitore deve presentare la domanda e confermare i requisiti che ha dichiarato ogni volta che allega la documentazione per chiedere il rimborso. L’Inps sospende l’erogazione del bonus dal mese successivo a quello in cui viene a conoscenza di cause di decadenza come la perdita della responsabilità genitoriale o la morte del genitore.

Chi presenta la domanda deve specificare se l’asilo nido sia pubblico o privato autorizzato e in questo caso, oltre alla denominazione e al codice fiscale della struttura, deve indicare anche gli estremi del provvedimento autorizzativo.

La domanda va presentata specificato per quali mensilità dell’anno si intende ottenere il beneficio, infatti, l’Inps accantona gli importi “prenotandoli” per quel bambino. Se, in un secondo momento, si volesse richiedere il bonus per ulteriori mesi rispetto a quelli preventivati, occorrerebbe presentare una nuova domanda.

Dal 2025 non dovrà essere allegata la documentazione comprovante il pagamento della retta per almeno un mese di frequenza nei nidi privati in quanto l’Inps dovrebbe ottenere le fatture direttamente dall’Agenzia delle entrate. Per i nidi pubblici invece serve la documentazione da cui risulti l’iscrizione o comunque l’avvenuto inserimento in graduatoria del bambino.

La prova dell’avvenuto pagamento, in caso di controllo successivo, per non incorrere in sanzione, per cui si chiede il bonus deve essere fornita tramite: ricevuta, fattura quietanzata, bollettino bancario o postale e, per i nidi aziendali, anche tramite attestazione del datore di lavoro o dell’asilo nido, dell’avvenuto pagamento della retta o trattenuta in busta paga. Se il pagamento si riferisce a più mesi occorre allegare la ricevuta ad ogni mese, quindi se la fattura copre i mesi da marzo a maggio, dovrà esser allegata alla richiesta di rimborso di marzo, di aprile e di maggio.

La documentazione di avvenuto pagamento deve riportare:

  • la denominazione e la partita iva dell’asilo nido;
  • il codice fiscale del minore;
  • il mese di riferimento;
  • gli estremi del pagamento o la quietanza di pagamento;
  • il nominativo del genitore che sostiene l’onere della retta.

Se invece si richiede il bonus per l’introduzione di forme di supporto presso la propria abitazione, il genitore deve allegare alla domanda, un’attestazione rilasciata dal pediatra di libera scelta, che dichiara per l’intero anno di riferimento, “l’impossibilità del bambino a frequentare gli asili nido in ragione di una grave patologia cronica”. In questo caso, l’Inps erogherà il bonus in un'unica soluzione.

Un'unica domanda nel 2026

Le domande presentate dal 1° gennaio 2026 valgono per l’anno solare in cui si presentano e per gli anni successivi fino ad agosto dell’anno del compimento dei 3 anni di età del bambino, fermo restando il rispetto degli altri requisiti.

Negli anni solari successivi a quello di presentazione della domanda, si deve accedere comunque al servizio per “bloccare” le risorse finanziarie relative al nuovo anno.

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In che modo si fa domanda

La domanda deve essere presentata, esclusivamente in via telematica sul sito dell'INPS, accedendo con il sistema SPID, la CIE o la Carta Nazionale dei Servizi. Il servizio di presentazione della domanda si trova digitando nel motore di ricerca della Home page del sito Inps “bonus nido” e cliccando poi su “Bonus asilo nido e forme di supporto presso la propria abitazione”. In alternativa è possibile rivolgersi a un patronato.

In fase di compilazione della domanda si deve specificare se si stia chiedendo il bonus per la frequenza a un asilo nido o per l’assistenza domiciliare e come si vuole ricevere l’accredito del bonus da parte dell’Inps, infatti, è possibile scegliere tra bonifico domiciliato, conto corrente bancario o postale, carta prepagata con IBAN o libretto postale con IBAN.

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