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Guida ai profumatori per il bucato in lavatrice: tipologie, utilizzo e impatto ambientale

Liquidi, in perle o in polvere, si usano durante il lavaggio in lavatrice per profumare i tessuti. Utili ad esempio per chi vuole deodorizzare i capi sportivi, non sono strettamente necessari, soprattutto se si usa già un detersivo e/o un ammorbidente profumato. Il principale criterio per scegliere uno di questi prodotti è la piacevolezza del profumo e la sua persistenza. Attenzione: sono prodotti inquinanti e scarsamente biodegradabili. Le fragranze, anche quelle naturali, poi, possono provocare allergie in chi è predisposto.

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02 dicembre 2024
Marche vare di profumatori bucato in lavatrice

Alcuni prodotti a titolo d'esempio

Scegliere un profumo è sempre questione di gusto personale. E anche l’acquisto di un profumatore per bucato non può prescindere da questa semplice regola, dato che la funzione principale e unica del prodotto in questione è quella di profumare i tessuti durante il lavaggio e di lasciare sui vestiti un buon odore che dura a lungo anche quando li si indossa. Poco conta il resto, né il tipo di formulazione (in perle, in polvere, liquida), né gli ingredienti, poiché tutti i profumatori senza eccezioni, anche quelli che si definiscono “naturali” sono inquinanti e potenzialmente allergizzanti. Vediamo cosa sono, come si usano e come scegliere il profumatore più adatto alle proprie esigenze.

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Cos’è un profumatore per bucato

Un profumatore per bucato è un prodotto progettato per aggiungere una fragranza al bucato durante il lavaggio in lavatrice. Non ha alcuna finalità di igiene (non lava) né può fare le veci dell’ammorbidente perché contiene solo profumo. Può essere utilizzato in diversi modi: solitamente si aggiunge il profumatore direttamente nel cestello della lavatrice oppure nell’alloggio dell’ammorbidente che si trova nel cassetto.

I profumatori sono generalmente adatti a tutti i tipi di bucato e di tessuti, anche quelli più delicati come la seta e la lana. Alcuni prodotti vengono suggeriti anche per altri usi, ad esempio per profumare i vestiti in asciugatrice, per profumare i pavimenti quando li si lava, per profumare i cassetti o i tessili di casa e così via. I profumatori possono essere utilizzati anche nel bucato a mano: in questo caso è preferibile aggiungerli nell’ultimo risciacquo per garantire la massima efficacia e persistenza del profumo.

Quelli delle marche più diffuse si possono acquistare nei supermercati e nei negozi specializzati in prodotti per la pulizia ma a volte si possono trovare profumatori per bucato anche dai ferramenta-casalinghi e nelle erboristerie.

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Formati dei profumatori per bucato: in perle, in polvere o liquidi

Sul mercato si possono trovare tre tipi di profumatori per bucato in lavatrice: in perle, liquidi e in polvere. Vediamo che differenze ci sono tra queste tre tipologie e quali sono i vantaggi e gli svantaggi nell'usarli.

Profumatori in perle

Sono le vere star della categoria. Venduti in flaconi di plastica e dosabili in tappi, i profumatori in perle si inseriscono direttamente nel cestello della lavatrice prima di ogni lavaggio. Le istruzioni suggeriscono una dose di 13-18 grammi di prodotto, che corrisponde per lo più alla quantità di prodotto che sta nel tappo dosatore.

Pro

  • Profumo molto intenso.

Contro

  • Costo elevato.

  • Profumo troppo persistente.

  • Imballaggio voluminoso.

Profumatori liquidi

I profumatori liquidi sono venduti in flaconi da 200-250 ml, un formato piuttosto simile a quello di alcuni ammorbidenti concentrati, tanto da poter essere facilmente confusi. Si versano nell’alloggio dell’ammorbidente nel cassetto della lavatrice. Per un profumatore liquido sono sufficienti tra i 5 e i 10 ml di prodotto, una quantità molto piccola, corrispondente a 1 o 2 tappi.

Pro

  • Varietà di profumazioni.

  • Confezione compatta.

  • Costo accessibile.

Contro

  • Presenza di molti allergeni e conservanti.

  • Difficile dosare piccole quantità.

Profumatori in polvere

Decisamente più rari sono i profumatori in polvere, una variante solida scelta da alcune marche meno note ed ecologiche (dal punto di vista ambientale la polvere è preferibile alla versione liquida). Si mette la dose indicata in etichetta direttamente nel cestello con i capi da lavare o nella vaschetta del detersivo.

Pro

  • Profumazioni più delicate.

  • Minore impatto ambientale.

Contro

  • Profumo meno persistente.

  • Poca varietà di prodotti.

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Ammorbidente e profumatore per il bucato: che differenza c’è?

Spesso le istruzioni dei profumatori bucato consigliano di non aggiungere altro nella vaschetta dell’ammorbidente. Ricordiamo però che l’ammorbidente ha una funzione diversa, non solo di profumare gli indumenti, ma anche neutralizzare l’alcalinità dell’acqua dovuta al lavaggio con il detersivo e distendere le fibre dei tessuti, rendendole più soffici e morbide al tatto. Un profumatore bucato non ha queste funzioni: tutto quello che fa è profumare le fibre. Se si usa già un ammorbidente profumato, il profumatore bucato non sarà necessario, anche se la pubblicità di alcuni prodotti suggerisce di usarli entrambi per un risultato olfattivo intenso.

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I migliori profumatori per il bucato

Qual è il migliore profumatore bucato? Premesso che non si tratta assolutamente di un prodotto necessario alla pulizia degli indumenti, un buon profumatore bucato si sceglie principalmente per le proprie preferenze olfattive: tipo di profumo (fresco, fiorito, ambrato…), ma anche persistenza del profumo sui capi dopo il lavaggio. Molti prodotti puntano proprio sulla “lunga durata” e utilizzano tecnologie di microincapsulamento delle fragranze per isolare le molecole di profumo, lasciarle depositare sui capi anche quando sono asciutti e prolungare la durata della profumazione. Attualmente però le microcapsule di profumo sono prodotte con polimeri sintetici (plastiche) che contribuiscono all’inquinamento da microplastiche. Un rovescio della medaglia da tenere in considerazione al momento dell’acquisto.

I profumatori per bucato sono composti essenzialmente da profumi (molto concentrati) e conservanti e contengono decine di ingredienti di questo tipo. Chi li vuole usare per profumare la biancheria deve sapere che si tratta sempre di prodotti piuttosto inquinanti. Inoltre questi prodotti sono caratterizzati dalla presenza di numerosi allergeni (hexyl cinnamal, limonene, linalool, eugenol, citronellol, geraniol, amyl cinnamal…) gli unici ingredienti che si trovano obbligatoriamente riportati in etichetta. Prima di usarli, soprattutto se si è soggetti a reazioni allergiche, meglio verificare le informazioni in etichetta.

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Consigli per un bucato profumato

  • Per il miglior risultato è bene utilizzare per il bucato detersivo e ammorbidente dall’odore neutro e aggiungere il profumatore solo nell’ultimo risciacquo.
  • È importante anche dosare bene il prodotto e assicurarsi che gli elettrodomestici siano ben manutenuti (qui qualche consiglio per la corretta manutenzione della lavatrice) e quindi non lascino cattivi odori sul bucato.
  • Evitare di lasciare il bucato bagnato nella lavatrice, ma stenderlo non appena termina il lavaggio aiuta a ridurre odori sgradevoli; qui trovi qualche consiglio anche su come stendere i panni per non stirare
  • Un’alternativa economica e leggermente meno inquinante potrebbe essere l’utilizzo di oli essenziali. Questi oli, però, sono poco solubili ed è meglio usarli solo nell’ultima fase di risciacquo, inserendoli nella vaschetta dell’ammorbidente, oppure su un fazzoletto da mettere nell’asciugatrice o nel cassetto della biancheria una volta lavati gli indumenti. Attenzione però: anche le essenze naturali contengono allergeni e sostanze irritanti e vanno usate con cautela.

 

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